Pages

martedì 4 febbraio 2014

…. gioia e dolore, aimè, sarò una damigella d’onore ….

Anche oggi cari amici ci troviamo a parlare di un fenomeno più americano che italiano: le damigelle d’onore. Sino a qualche anno fa questa figura era assolutamente ignota ai più. Nella cerimonia religiosa accanto agli sposi, c’erano una coppia a testa di persone importanti della vita di coloro che salivano all’altare, spesso coppie di amici, sorelle e cognati ecc. Da qualche anno a questa parte, la coppia in senso stretto si è trasformata e di frequente abbiamo visto accanto agli sposi più persone. Ma il fenomeno delle damigelle d’onore, prima soltanto delle splendide bimbe che con un cestino di petali di rosa precedevano la sposa per tracciare un percorso floreale sino all’altare, si è trasformato in qualcosa di…… “AIUTO!!!! Mi ha chiesto di essere la sua damigella d’onore” ecco il primo sentimento, anzi il secondo dopo l’immensa gioia, che si prova quando una cara amica piuttosto che una sorella ci chiede di esserle accanto nel giorno più bello. Quando è successo a me, subito dopo l’indiscusso sentimento di gioia e di amore fraterno nei confronti della meravigliosa persona che mi ha posto la domanda, a ruota, di domande, me ne sono posta ma di ben altra natura: “quanto pesavo l’ultima volta in cui la bilancia non è scappata in mia presenza?” “come staranno i miei fianchi tondetti dentro un abito che solitamente è proprio caratterizzato da tessuti sgargianti che fanno l’effetto di un catarifrangente illuminato da un tir in una notte di pioggia?”
Se poi, come me, sei sintonizzata su un solo canale televisivo, real time, il gioco anzi, la tragedia, è fatta. Parrebbe che più una cosa è temuta tanto più ci balza agli occhi. Da quando la mia sposa mi ha chiesto di essere la sua damigella/testimone, in TV hanno trasmesso a tutte le ore programmi che parlavano di nozze e di…damigelle. Ovviamente le creature immortalate nelle puntate erano tutte altissime, magrissime, bellissime (mi ricorda una pubblicità, ma si trattava di acqua), ed io invece sono più simile ad una puffetta. Ma a tutto c’è rimedio… dopo aver girovagato per negozi in cui la taglia massima era la 40!!!! Ho trovato un atelier e in particolare una fatina buona che con dolcezza e un pizzico di ironia mi ha aiutato, prima ad infilare una guaina che oltre a togliere due taglie ti toglie anche due anni di vita, e poi cerca che te ricerca, mi ha proposto un vestito fenomenale: sgargiante al punto giusto. Guarda caso l’altra damigella, un’acciughina, era vestita di una tonalità di colore leggermente diversa dalla mia, quindi sembravamo Stanlio e Olio (lascio immaginare a voi quale dei due ero io), però eravamo davvero chic. E allora che la festa abbia inizio.
Tutto ciò amiche per dirvi che in Tv e sulle riviste troviamo tantissimi spunti ma non fermiamoci a questo. Se la sposa ha chiesto proprio a noi e a nessun altro di esserle accanto quel giorno il motivo va ben al di là di un abito o di una sfumatura di blu, rosa o verde che sia, il motivo per cui l’ha fatto è perché noi siamo per lei persone speciali con cui ha condiviso gioie e dolori sorrisi e lacrime. E allora quel giorno concentriamoci solo su questo….sull’amore che ci unisce a questa persona splendida.











http://www.pinterest.com/pin/530369293588907696/


http://www.weddingchicks.com/2014/01/24/

http://www.elizabethannedesigns.com/blog/2014/01/29/


 http://bridesmaidsideas.com/vintage


Nessun commento:

Posta un commento